Tuesday, May 27, 2014

Riflessioni di un fotografo in trasferta 2

Una citazione appartiene a chi l’ha detta per primo, ma in fondo è di chi la usa. Raffaele La Capria dice, in un video dedicato a lui, sullo sfondo di un vecchio alto palazzo nel centro di Napoli che negli anni cinquanta doveva sembrare un grattacielo, una frase di Montale: “Vivere e basta, restando umani, non è impresa da poco”. Mi piace molto questa frase e mi piace come La Capria la dice. “Vivere e basta…” Oggi, a Pozzallo qualche turista a bagno a prendere il sole, fa caldo ma la “stagione” non ancora cominciata. Nessun turista, nessun immigrato. Sono tutti rinchiusi, questo è il luogo del primo arrivo e dell’identificazione. Un elicottero vola lontano sul mare, un rimorchiatore sta uscendo dal porto. La persona che è con me: “Quando escono vanno a prenderli in mare, e poi anche altre cose…"
Fine passeggiata a Pozzallo e si prosegue lungo la costa. Bello quello che corre a destra, dune alte a quell’ora color oro. Le sagome di arbusti si riflettono sulla sabbia bionda. Dietro una curva c’è una strada sterrata, mi ci infilo dentro. Una corte di case abbandonate, un vero degrado. Una costruzione più grande, molto bella, anche quella vuota. “Ci hanno girato un Montalbano li dentro… tredici anni fa”. E’ l’unica persona che abita in quelle case, avrà la mia età, ha ancora qualche capello nero, una donna magra con un maglioncino rosso. “Dal 1890 mai nessuno della famiglia si è allontanata da qui!” Racconta anche altro, e che le spetta di diritto quel posto, dice lei, ma sembra il territorio di una guerra mai finita. Diventa rabbiosa quando pensa che forse stiamo facendo un servizio giornalistico e davvero non capisce che quegli interni abbandonati sporchi e degradati possano essere un soggetto da fotografare… ha ragione in fondo. “Non sono un giornalista!” glielo giuro. Siamo in tre, ci offre i gelsi dagli alberi, ci parla di sé, di quel posto abbandonato in cui solo lei resiste. E’ arrabbiata e fiera, ci vorrebbe far bere l’acqua fresca del suo pozzo. Due cagnetti ci girano intorno. A destra e a sinistra di quel posto ville con cancelli automatici e prati all’inglese… posso dire e pensare che è una vera vergogna il modo in cui quel luogo, che era un tempo un borgo di pescatori è stato lasciato al suo destino? “Mi raccomando, chiudete la macchina, in giro ci sono tunisini… ma io non vi ho detto nulla…! L’ultima cosa che ci dice.
“Vivere e basta, restando umani, non è impresa da poco.

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