Wednesday, June 4, 2014

Quale è l’esatta distanza fra due ponti che corrono paralleli?


Quale è l’esatta distanza fra due ponti che corrono paralleli.
Prima lezione del mio corso in video–art. Di per se una non materia…
Quel pomeriggio ho perso il 4 studenti su 14 in tre ore… sicuramente perplessi per l’esercizio proposto.
Vicino alla JCU studio-art, a lungotevere ci sono tre ponti: uno va verso un tunnel e porta verso il Vaticano, un altro va verso Via della Conciliazione, San Pietro, per intenderci, e un terzo va verso Castel Sant’Angelo. Per il nostro primo incontro ho proposto ai ragazzi di andare sul primo dei tre. Un ponte non troppo “camminato” pieno di traffico stradale e non quello che va diretto a San Pietro o il terzo solo pedonale, pieno di ambulanti e turisti che sciamano verso o da Castel Sant’Angelo.
Inventarsi qualcosa di stravagante non necessariamente utile o intelligente non è sempre facile, questa volta ho deciso che si poteva partire dal concetto di… “contatto”… Ho sempre in laboratorio un pacco di guanti monouso, lo prendo, portiamo con noi la scatola. Questo tipo di guati sono guanti ormai molto usati, si usano perfino nei ristoranti, oltre che ovviamente, da soccorritori di qualsiasi tipo, un fragile preserva.... Pure quelli che sbarcano dalle vostre parti vengono toccati da gente con guanti bianchi d lattice. (E’ il primo contributo on-line che poi una ragazza americana ha pensato di trovare successivamente)
Insomma, si decide che ogni studente indosserà un paio di guanti e fermerà eventuali passanti chiedendo gentilmente di stringergli la mano. Idea piuttosto stupida e anche imbarazzante per ventenni abituati a molto altro, ma non in grado di dire una parola in italiano. (Sebbene su quei ponti l’italiano sia lingua rara)
Tutto bene, le persone reagiscono con un sorriso. Persone indaffarate o turisti rilassati, qualche seminarista con lo stomaco pieno. A friendly touch! Tutto tranquillo e perfettamente rilassante.
Torniamo in classe e vediamo il materiale. Niente di particolarmente buono o meritevole… ma insieme concordiamo che se fossimo andati a due ponti di distanza, a trecento metri da dove eravamo, sarebbe stato molto più difficile/delicato/complesso/ offrire la mano con i guanti bianchi a tutti gli immigrati clandestini, (che cercano di guadagnare, bene organizzati - a vendere cianfrusaglie per turisti - tipo racket direi), pronti a fuggire ad ogni macchina dei carabinieri. Il banale e pacifico stringere la mano di passanti sarebbe immediatamente diventata una provocazione a sfondo razziale… e questo a solo due ponti di distanza. Ovviamente nessuno di noi ha pensato di ripetere l’esperienza.
Seguiranno immagini
Perché questo… per dirvi che non è stato semplice per me fare fotografie a Pozzallo senza non considerare “la cosa”, ma bisogna sapere sempre, che anche a 300 metri dall’epicentro della nuova frontiera, la vita non è di qualità minore.
Grazie a voi, quindi, per la vostra leggerezza e sensibilità.

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